giovedì 15 ottobre 2009

Dal GAZZETTINO, Mercoledì 14 Ottobre 2009

Occorre un radicale cambiamento a livello intellettuale ed etico per poter uscire da una situazione di grave crisi, che non è solo economica, ma prima di tutto è culturale e sociale. Questa è la convinzione espressa dai relatori intervenuti durante la prima serata della Settimana Sociale, dedicata alla riflessione sull’attuale crisi: uno sguardo in profondità. Bruno Anastasia, economista, monsignor Paolo Doni, teologo, e il vescovo della diocesi di Concordia - Pordenone, mons.Ovidio Poletto, sono stati unanimi nell'affermare la necessità di un ruolo più responsabile e attivo nell'ambito sociale e politico, da parte dei cristiani e delle persone di buona volontà. «L'attuale crisi economica - ha dichiarato l'economista - ha precise responsabilità, non dipende dal caso. Vanno pertanto ripensati i rapporti tra lo stato e la regolamentazione del mercato, la differenza dei guadagni tra le rendite immobiliari e i salari legati al lavoro, nonchè la redistribuzione delle risorse per un welfare più equo. Anche i comportamenti personali vanno ripensati in un'ottica di minor consumismo e di maggiore solidarietà. A livello imprenditoriale è importante puntare sull'innovazione».
Il richiamo alla responsabilità concreta di chi è chiamato a prendere decisioni e ad agire a livello politico è stato forte e incisivo. In particolare mons. Poletto ha ricordato che è dovere del cristiano non limitarsi ad una fede intimistica, ma sviluppare la carità calata nel sociale e nella giustizia. «La riflessione sul bene comune - ha detto il vescovo - non è facoltativa, ma è propria di ogni uomo e cristiano. Occorre più attenzione alla res pubblica ispirandosi ad un principio di gratuità e di fraternità. La diocesi è fortemente impegnata su questo versante sia a livello formativo che pratico, come la recente istituzione di un fondo di solidarietà per famiglie in difficoltà». Un forte accento è stato posto anche sulla dimensione globale. «Dalla crisi si esce - ha dichiarato Anastasia - se si supera una visione secondo la quale l'Occidente sarebbe il centro del mondo».
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