martedì 23 giugno 2009

Un'agenda di speranza per il futuro: la centralità della persona nell'economia, nella politica, nel lavoro.


Verso la 7a Settimana Sociale Diocesana 12-14-16 ottobre 2009

In questo momento nessuno è in grado di prevedere dove ci porterà questo vento di crisi.
Di sicuro non basterà attendere una semplice ripresa economica per stare nuovamente sereni, a maggior ragione come cristiani, perché la crisi non ha una spiegazione prevalentemente tecnica, quanto invece morale, valoriale, sociale ed anche politica. Non può quindi rassicurarci la semplice idea di riprendere la crescita economica, senza decisi aggiustamenti di rotta.
La settimana sociale dei cattolici della Diocesi di Concordia-Pordenone, che si terrà dal 12 al 16 ottobre 2009, sarà l’occasione per un confronto serio sul futuro della nostra società locale e del nostro territorio. Che si creda o meno, il tessuto sociale e culturale pordenonese e portogruarese ha bisogno di apporti che contribuiscano a motivare un profondo cambiamento. È tradizione che questo importante appuntamento per i cattolici della diocesi costituisca un momento di dibattito aperto e costruttivo, con un respiro del tutto laicale.
Il senso di spaesamento non sembra essere un fenomeno passeggero, mentre l’opinione pubblica e gli attori sociali hanno bisogno urgente di convergere intorno a un’agenda di problemi prioritari.

PRIORITÀ
Per questo s’intende alimentare una pubblica discussione attorno alle priorità che qui ed ora dovremmo porci come questioni decisive. Ciò non al fine di stilare un programma economico o politico, quanto invece per offrire spazio e riferimenti utili alla elaborazione vera di programmi ed interventi che in ogni ambito della vita sociale ed economica è urgente attivare per uscire dall’empasse attuale.
Il convincimento di fondo è che si debba partire dai fondamenti, da quelle coordinate che formano e strutturano le coscienze, nello specifico per i cattolici il magistero sociale della Chiesa e per tutti i valori fondanti della democrazia, dell’economia giusta, del lavoro per la promozione umana, della convivenza civile e del rispetto dell’altro, della solidarietà, dei diritti umani e via dicendo.
Seguiremo per questo il metodo del “vedere-giudicare-agire” nell’articolazione della settimana sociale intorno agli ambiti dell’economia e del lavoro, della politica e della democrazia, con un’attenzione specifica al nostro territorio. Aspettando ottobre tenteremo di raccogliere significativi contributi al dibattito sollecitando alcuni testimoni privilegiati del mondo dell’economia, del lavoro, del sociale, della politica.

VEDERE GIUDICARE AGIRE
Siamo consapevoli che anche nelle comunità cristiane sia in questo momento forte la tentazione di rinchiudersi negli ambiti circoscritti e collaudati dell’impegno parrocchiale, nelle associazioni, nei movimenti; ma i problemi che abbiamo di fronte richiedono una maggiore consapevolezza della sfida e un più alto senso di responsabilità. Per vocazione i cattolici hanno a cuore le sorti di ogni persona e dell’umanità nel suo insieme così come la Chiesa è per definizione universale. L’intento è quindi di orientare i cristiani a “Nuove presenze”, suggerendo di guardare al grande contesto sociale definito dai temi intrecciati dell’economia, del lavoro e della politica, nella prospettiva della loro sostanziale interazione.
Diamo avvio quindi alla discussione attorno a questa agenda per il futuro partendo da alcune domande che riteniamo fondamentali. Qual è attualmente la condizione in cui si esercita e si sostanzia la cittadinanza sul nostro territorio in relazione all’impegno ed all’esercizio della democrazia, nonché dei diritti e dei doveri a cui siamo chiamati?
A che punto siamo nella costruzione di una “città” aperta e abitabile, nella promozione di tale cultura tramite progetti educativi all’altezza?
Quali insegnamenti trarre da questa crisi economica? Quale senso rinnovato dare al lavoro e quale motivazione recuperare sul piano della solidarietà tra lavoratori? Come ritrovare il senso del limite in relazione all’accumulo senza beneficio per la società?
Quale posto hanno le fragilità, le vulnerabilità sociali nelle nostre comunità?

La settimana sociale così pensata e aperta al contributo di tutti costituirà un passaggio significativo per l’orientamento delle persone e delle comunità che intendono operare da protagonisti per un futuro migliore.


Il Comitato per la Settimana Sociale